Esiste nel sud dell’Umbria, non lontano da Terni un luogo magico, dove per le bizzarrie del clima e forse per la mano dell'uomo, cresce spontaneo il pino di Aleppo (Pinus halepensis).

 
 
Macerino, il borgo tutto rosa!
Macerino, il borgo tutto rosa!
Cipressi sul blu
Cipressi sul blu
Tra pini e cipressi spontanei
Tra pini e cipressi spontanei
Campi chiusi sotto Macerino
Campi chiusi sotto Macerino
calanchi e cipressi
calanchi e cipressi
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Si tratta di uno dei 4 (e solo 4!) luoghi di provenienza in Italia di questa conifera. Ma non solo: assieme al pino, prospera anche il cipresso (Cupressus sp.), albero-simbolo dell'Umbria, anch'esso spontaneo. Questi alberi, qui, in genere sono associati ad un suolo particolare, formato da una roccia calcareo marnosa grigio-azzurra tipica dell’area umbro-sabina, che ha una struttura molto particolare che tende a sfogliarsi erodendo facilmente e creando dei calanchi dai colori e dalle forme bizzarre. Questo scenario naturale è solo il primo degli aspetti che fanno, dell’area collinare-montana che ci interessa, un luogo dallo spirito misterioso e affascinante. Ci troviamo tra Terni e Spoleto e questa zona, ancor oggi, sebbene siano passati quasi 1500 anni, è nota agli umbri col nome di Terre Arnolfe, ovvero terre che, in età longobarda, costituivano un unico gigantesco feudo che comprendeva anche parte della conca ternana fino a Narni e parte della Valnerina! Un enorme possedimento di una famiglia il cui capostipite era un tale Conte di nome Arnolfo… Le terre arnolfe costituirono parte del Patrimonio di San Pietro, la base territoriale del potere ecclesiastico. In epoca storica queste terre, presidiate da numerosi castelli, riuniti sotto uno statuto comune, furono ridimensionate e finirono per comprendere alcuni borghi di montagna, tra cui Macerino, il paese che sarà il nostro punto di partenza… Intorno a Macerino oltre ai boschi di pino e cipresso di cui si è già detto, si ammira una campagna dove la natura domina e la presenza umana è assai rarefatta. Alcune piccole chiese ci ricordano anche la presenza in passato di monaci ed eremiti. Dal V secolo l’Umbria meridionale fu interessata dal monachesimo orientale, si trattava di monaci provenienti dalla Siria, alla ricerca di mete dove esercitare l’esperienza eremitica e portare un messaggio autentico di spiritualità, guarda caso il “pino d’Aleppo” e il Cipresso sono essenze spontanee nel mediterraneo orientale: che le abbiano portate proprio i monaci?? Qualcuno in effetti lo sostiene con una certa sicurezza…. Il “cerchio del paesaggio” si chiude…

 

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