Le colline del Tevere costituiscono l'immediato "entroterra" della valle del tevere, si tratta di paesaggi oggi dominati dalla zootecnia con ulivi e viti confinati intorno alle case e alle frazioni. In epoca antica la zona faceva parte del cosiddetto Ager Foronovanum, ovvero l'area agricola imperniata intorno all'antica città-mercato di Forum Novum.
Oggi come allora il carattere del paesaggio è influenzato dalla vicinanza alle vie di comunicazione fluviali, alle autostrade di ieri, e a quelle, di asfalto, di oggi, che hanno portato prima che in altri luoghi l'eco della città e del “mercato”. Il paesaggio dall’alto delle creste dei colli, tra scorci sul Soratte in lontananza, rimasugli di paesaggi agrari antichi e memorie di leggende arcaiche, è indubbiamente tra i più affascinanti nel Lazio.
Se le colline del Tevere dominano la valle del grande fiume, spesso sormontate da vedette e da castelli retaggio del mondo feudale del medioevo, con un territorio organizzato per il presidio e la difesa militare, le valli circostanti sono incassate nell'arenaria e particolarmente quiete e solitarie. Un tempo esse erano corridoi di spostamento ideali per le carovane e per i viandanti, per viaggiare in sicurezza da un castello o un villaggio all'altro. La Valle Campana ad esempio da circa 2000 anni è sede di un percorso, attivo in epoca Romana, come anche all'epoca dei Papi e fino a pochi decenni fa, che portava fino al Tevere, in direzione di Roma, le derrate provenienti dai raccolti della Sabina, concentrati nell'antica Città-mercato di Forum Novum. Ma fu più tardi anche sede di un percorso devozionale in direzione della "Cattedrale dei Sabini", la Chiesa di S. Maria della Lode in Vescovio, antichissima sede della Diocesi di Sabina, che proprio sulle rovine di Forum Novum, fu stabilita dalla comunità di cristiani che si formò in seno alla città Romana.
Questi percorsi di valle costituivano un intreccio di collegamenti un tempo brulicanti di genti e di contadini e pastori, oggi sono dominate dalla natura e dal silenzio. Una di queste raggiunge collegava i borghi medievale oggi sopravvissuti di Cicignano e di Fianello, luoghi estremamente pittoreschi, arroccati e semi-disabitati, dove quell’atmosfera propria dei tempi delle famiglie legate al papato sembra essersi cristallizzata. A Fianello rimane una torre medievale costruita sul modello delle torri longobarde pentagonali, una stupenda chiesa con palazzo nobiliare appartenuto ai Savelli e agli Orsini e tutte le necessarie infrastrutture per la comunità di villaggio: il forno, l'osteria, le cisterne gli abbeveratoi, le mura di fortificazione. Fianello è abitato da poche famiglie molto battagliere, ostinatamente determinate a non "far morire" questo luogo bellissimo e dimenticato della Sabina, Tutt'intorno i paesaggi rurali della piccola agricoltura con le sue forme tradizionali e la sua ricchezza di piante, animali, varietà locali di coltivazioni e di saperi, piccoli monumenti rurali sparsi, come la Chiesa di S. Maria di Fianello, edificata su una cisterna appartenuta ad una villa romana, ecco che ritorniamo a sentire la presenza dei contadini e agrimensori dell'antica Roma che furono i primi ad organizzare secondo un preciso schema l'intero paesaggio della regione e ad asservirlo al proprio sistema.
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