L’area di confluenza tra il Tevere e il Nera fu dall’antichità uno snodo importantissimo per i traffici fluviali e la presenza della città di Ocriculum, primo nucleo urbano sulla Via Flaminia dopo Roma, lo testimonia, con il suo porto dell’olio
di cui solo l’impronta sul suolo della pianura del Tevere rimane a ricordo. Ma la vera sorpresa è data dal borgo di Stifone, un piccolo nucleo medievale sorto in posizione strategica al fondo della profonda gola del Nera dove l’abbondanza d’acqua proveniente dal ventre delle montagne, che rende l’acqua del fiume di un colore azzurro quasi da fiaba, ha determinato il fiorire della cultura millenaria dello sfruttamento dell’acqua da parte dell’uomo a fini agricoli e industriali. Narni e la Valle del Nera furono e sono ancor oggi tra i più importanti poli produttivi, industriali ed energetici proprio grazie alle acque del Nera, imbrigliate e asservite ma comunque sorprendentemente ricche di natura, qui si dispiega un drammatico contrasto tra la naturalità e l'artificialità, come ad esempio nel bacino idroelettrico di Nera Montoro, ricchissimo di uccelli acquatici, o nell'area prossima alla zona industriale che si allarga in una sorprentente spiaggia dai colori caraibici per effetto delle chiarissime acque delle sorgenti carsiche che alimentano la Nera lungo tutto il corso delle Gole.
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