Immersioni nel paesaggio, nel 2017, conquista la Tuscia! Non tutta, però: cominciamo dalla Tuscia Falisca. Lo so, forse sto parlando arabo per qualcuno che non vive da queste parti o non conosce bene la geografia e d'altronde anch'io confesso che, prima di trasferirmi nel Lazio, proprio a due passi dalla Tuscia Falisca, pur conoscendo il significato del termine Tuscia, ignoravo che esso potesse essere declinato in una molteciplità di espressioni.

Per me la Tuscia era la Tuscia e basta e ci vedevo: la provincia di Viterbo, il paesaggio del tufo vulcanico, la terra degli Etruschi ecc. ecc., vivendola e percorrendola spesso, ora, posso fare un pò di chiarezza sull'argomento: se la Tuscia è originariamente l'area dell'Etruria storica, abitata, prima dei romani, dagli Etruschi e comprendente Lazio, Umbria occidentale e Toscana, oggi si intende per Tuscia la porzione meridionale di quest'area, corrispondente alla provincia di Viterbo e, in parte, a quella di Roma.

Vi sarà capitato forse di udire molti termini che alludono a sotto-regioni della Tuscia, collegati a vicissitudini storiche o a entità geografiche, o amministrative: Tuscia Romana e Tuscia Viterbese ci indicano l'appartenenza amministrativa alle due province di oggi; Tuscia Romana, di nuovo, e Tuscia longobarda, ci indicano che la regione dopo la caduta dell'Impero Romano fu contesa tra Bizantini e invasori longobardi; oppure abbiamo le aree della Teverina, che ricorrono nei nomi di località che si affacciano sul Tevere; o della Tuscia litoranea, che da sul mare; o ancora delle aree Cimina (Monti Cimini e Lago di Vico), Vulsina (Lago di Bolsena) e Sabatina (Lago di Bracciano e Martignano), che ricordano la genesi vulcanica del paesaggio dell'alto Lazio occidentale, e altre località ancora... Una bella e sana "confusione" insomma!

Ma se tutte le sotto aree della Tuscia sopracitate erano abitate dagli Etruschi, l'Etruria interna (altro nome!) ovvero quella fascia abbastanza stretta di territorio che si trova approssimativamente tra gli antichi comprensori vulcanici Cimini e Sabatini e la valle del Tevere, non era nemmeno abitata dagli Etruschi, ma dai Falisci, una popolazione italica di origine incerta, ma in qualche modo distinta da quella dei "popoli del mare": gli Etruschi.

I Falisci infatti sono considerati da alcuni una popolazione autoctona, da altri una popolazione indoeuropea arrivata nei territori di stanziamento attraverso migrazioni sulla direttrice nord sud, grossomodo seguendo la costa tirrenica, ancora prima dell'arrivo, per migrazione lungo l'adriatico, delle popolazioni umbre.

I Falisci erano appartenenti ad un gruppo etnico-linguistico affine e contemporaneo a quello del Latini, la loro lingua aveva forti assonanze con quella latina, tanto da far pensare ad una matrice linguistica comune, quindi non parlavano nemmeno l'etrusco, anche se, per la loro vicinanza con la civiltà stessa degli etruschi, non poterono non venirne influenzati profondamente e conferma ne viene dal materiale recuperato negli scavi archeologici, che restituisce una cultura che può venire intesa come un aspetto di quella etrusca, con varianti caratteristiche relative sopprattutto alla decorazione delle ceramiche..

E' proprio il paesaggio Falisco che inizialmente approfondiremo nelle nostre prossime letture a piedi e in bicicletta, ovviamente conquisteremo in futuro ulteriori paesaggi di questa terra segnata dai vulcani che si chiama Tuscia.

Il centro di gravità dell'area falisca, dove sorgeva il principale insediamento dei Falisci: "Falerii veteres", è il territorio di Civita Castellana, ma non voglio anticiparvi oltre, restate collegati nei prossimi giorni saprete di più sulle destinazioni, una per una. Per ora accontentatevi di guastare una photo gallery di alcuni meravilgiosi scorci di paesaggi della Tuscia Falisca!

 PS. Passate il mouse sulle immagini per far comparire le didascalie

 
INIZIA IL NOSTRO VIAGGIO LENTO NEL PASSATO
INIZIA IL NOSTRO VIAGGIO LENTO NEL PASSATO

Il territorio è attraversato dalla vecchia ferrovia dismessa Civitavecchia-Orte, oggi in parte recuperata ad uso turistico

LA TUSCIA E' TERRA DI TUFI VULCANICI
LA TUSCIA E' TERRA DI TUFI VULCANICI

La Tuscia è disegnata dai vulcani, con le forme coniche e troncoconiche delle caldere e i pianori ricoperti di tufo, la cenere diventata roccia, sul quale è nata e si è impressa la cultura rupestre delle civiltà etrusche e falische

LE FORRE
LE FORRE

Altra forma caratteristica delle regioni tufacee, laddove il deflusso delle acque superficiali, nel corso di milioni di anni, ha inciso il morbido ed erodibile banco di tufo, formando canyons con pareti subverticali che interrompono la continuità dei pianori.

I VILLAGGI
I VILLAGGI

Borghi medievali, insieme scavati dentro ed eretti sopra i banchi tufacei, al limitare delle forre, per ricavarne un effetto di fortificazione naturale. Quì il villaggio di Gallese (VT)

RUPI E PIANORI COLTIVATI
RUPI E PIANORI COLTIVATI

La tuscia è terra di grandi contrasti di pendenze, con le coltivazioni concentrate nelle zone pianeggianti e la "wilderness" sulle ripide scarpate delle forre

NOCCIOLETI
NOCCIOLETI

Oggi la Tuscia è terra di noccioleti, ma ieri? (Ronciglione- VT)

L'EREDITA' DEI LATIFONDI ROMANI
L'EREDITA' DEI LATIFONDI ROMANI

Paesaggio desolato dei campi aperti della Tuscia, punteggiato di querce

CASALI PADRONALI
CASALI PADRONALI

Vecchi casali padronali segno ancora persistente della proprietà della terra

I GIGANTI DALLE PENDICI DEI MONTI CIMINI
I GIGANTI DALLE PENDICI DEI MONTI CIMINI

Il castagno è coltura ormai tradizionale spingendosi dall'area falisca verso i Monti Cimini

COLTURE CONSOCIATE
COLTURE CONSOCIATE

La firma dell'agricoltura tradizionale di impronta mezzadrile, quella che ha subito più trasformazioni in favore della monocoltura di nocciolo

I GIOCHI DI LUCE E DI ACQUA
I GIOCHI DI LUCE E DI ACQUA

Nelle forre il paesaggio è plasmato dall'acqua

LAGO DI VICO
LAGO DI VICO

Il lago vulcanico e le sue sponde: un'oasi di biodiversità

I LAGHI VULCANICI
I LAGHI VULCANICI

La caldera vulcanica, oggi occupata da un lago, è un altro segno caratteristico di questo paesaggio segnato dai vulcani

NEI BOSCHI DI FORRA
NEI BOSCHI DI FORRA

Tra felci, enormi massi di tufo e giochi d'acqua

ANCORA L'ACQUA PROTAGONISTA
ANCORA L'ACQUA PROTAGONISTA

Le forre erano l'ambiente protetto ideale dove impiantare strutture produttive per sfruttarne l'energia come i mulini (Chia, Bomarzo - VT )

BORGHI ARROCCATI SUI CRINALI
BORGHI ARROCCATI SUI CRINALI

Verso i monti Cimini il paesaggio si fa più aspro (Caprarola - VT)

NEL SEGNO DEI FARNESE
NEL SEGNO DEI FARNESE

Il palazzo Farnese di Caprarola, simbolo di potere di una dinastia che ha dominato queste regioni lasciando segni di sconvolgente bellezza

STOP! VIETATO MANCARE...
STOP! VIETATO MANCARE...
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